martedì 19 ottobre 2010

CHI MI SCRIVEVA ERO IO



“Avevo bisogno di te amico mio,
di neve e di pioggia stavo soffocando
perché per me non esiste dio e
 la mia vita era diretta allo sbando

La leggerezza altrui mi insidia e intristisce,
è il mondo lì fuori che mi sembra nero,
nella morte e nel dolore impazzisce
la muta insostenibile ricerca del vero.

Siamo così diversi, mio vecchio amico.
Di dolore, d’amore e di pensiero,
comunque una cosa te la dico:
ho seguito nella vita il tuo sentiero.

Mi viene in mente ora la tua ombra,
presente in ogni tempo da che esisto,
fin da bambino e fin sulla tomba
mi inseguirai così come previsto.

Allora mi chiederò se è vero
Che per tutto questo tempo ho immaginato
Di essere io quel soggetto in nero
Che dall’infanzia mi sono raccontato.


R. Ceccacci

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